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Il capo della cultura a Modena

Il progetto di ricerca su Il campo della cultura a Modena qui illustrato evidenzia le proprie linee di indagine in termini complementari rispetto all’oggetto identificato dalla convenzione stipulata dalla Fondazione Cassa di Risparmio (a sua volta ente finanziatore della presente ricerca) con ArtCapp e con il Comune di Modena. Laddove quest’ultima si riferisce infatti all’analisi quantitativa, campionaria e microeconomica della offerta e della domanda di cultura in relazione agli standard di vita, al welfare locale e ai flussi di scambio tra le istituzioni culturali e il tessuto economico locale, con funzioni di monitoraggio e di supporto conoscitivo e operativo alla decisione politica, scopo della presente ricerca è indagare, con strumentazione storica, comparativa, di analisi antropologico sociale, architettonico-urbanistica e delle idee-chiave, i tratti di fondo che costituiscono l’assetto attuale dei diversi campi della cultura a Modena e mettere a disposizione della sfera pubblica locale i quadri concettuali, le esemplificazioni comparative e le argomentazioni per riflettere e discutere sulle prospettive che tale situazione può sviluppare. La realizzazione del presente progetto di ricerca intende inoltre avvalersi di tutti i risultati che il costituendo osservatorio renderà man mano pubblici, integrandoli nella propria elaborazione e, nel corso del proprio percorso, si rende altresì disponibile a definire momenti di scambio e confronto con il gruppo di ricerca che a tale costituendo osservatorio fa capo.

L’insieme delle pratiche, delle decisioni, delle strutture e dei fenomeni di fruizione, produzione, consumo, elaborazione, diffusione e formazione che fanno capo alla dimensione della cultura rappresenta una sfera di interesse sempre più rilevante nella scena pubblica locale di Modena e nell’immagine di sé che la realtà modenese si dà e ricava nella relazione con l’ambito nazionale e internazionale. L’attività delle istituzioni pubbliche e private, delle associazioni e delle entità economiche in questo campo si è inoltre accresciuta e diversificata di recente secondo dinamiche specifiche e tali da configurare uno scenario inedito. Appare altresì evidente l’accresciuta importanza di fenomeni come le politiche della memoria, la ricostruzione, la riproduzione e l’invenzione di una tradizione locale come elemento identificante e caratterizzante, come posta in gioco per l’egemonia culturale nell’ambito più strettamente politico piuttosto che come ricerca della “marca” intorno alla quale costruire un marketing territoriale nell’ambito economico e sociale, e così via. Il massiccio ingresso nella scena locale di nuovi attori, come – per citare solo alcuni esempi macroscopici – la Fondazione Cassa di risparmio, la nuova Facoltà umanistica con un suo corso di laurea in scienza della cultura, il rassemblement di istituzioni varie che dà vita al Festival di filosofia con capofila la Fondazione San Carlo, ha poi modificato in profondità l’equilibrio di forze che la governa. Sono anche cambiati e si sono diversificati il ruolo e il senso attribuiti da coloro che a vario titolo sono coinvolti nelle attività culturali – e la stessa distinzione tra fruitori e produttori richiede di essere dettagliata e sfumata secondo articolazioni e diverse attribuzioni di peso dell’una e dell’altra componente a partire dalle singole figure – alla dimensione simbolica e civile di tale attività. Da più parti è stato così messo all’ordine del giorno il tema del ruolo della cultura come risorsa per lo sviluppo locale, come situazione ricca e complessa che richiede però di essere portata a sistema, come opportunità di crescita civile della comunità locale, e con le più diverse accentuazioni, che sottolineano vuoi la vocazione di “distretto della cultura”, vuoi la funzione di rafforzamento del legame sociale, vuoi la dimensione più strettamente economico-turistica, che essa potrebbe assumere. Sembra pertanto opportuno avviare un lavoro di ricognizione e sintesi di una realtà così articolata, oltre che di analisi e discussione dei diversi esempi e modelli per un suo possibile sviluppo.

Il progetto di ricerca che si propone di realizzare in base a tali considerazioni si svolgerà in una prima fase di un anno circa (Gennaio  2007-Dicembre 2007), eventualmente in una seconda di un altro anno circa (Gennaio 2008-Dicembre 2008), e comprende quattro indirizzi di lavoro da attuarsi in parallelo e con forme costanti di scambio e relazione reciproca.

I. La ricerca si propone di individuare e svolgere tre sequenze narrative, tre racconti da far scorrere in parallelo con intersezioni multiple e previste:

Punti salienti intorno ai quali organizzare la ricostruzione (salvo diverse risultanze dalla ricerca documentaria) per ciascuno dei quali andranno indicate, oltre agli eventi, le concezioni e le politiche ispiratrici:

Sfondi o riferimenti da ricostruire in resoconto:

La seconda sequenza dovrebbe raccontare lo svolgimento delle attività culturali promosse direttamente dal Comune o da esso proposte in collaborazione, mettendo in evidenza e documentando meglio alcune delle più rilevanti, attraverso:

A questa sezione è affidata la possibilità di mettere in forma l’insieme preso in esame sottoponendolo a diverse angolature di sguardi dall’esterno, in particolare:

II. Fonti e azioni di ricerca:
III. Esito finale della ricerca:

L’esito finale della ricerca è costituito dalla stesura di un rapporto di ricerca, stabilito da un indice da elaborarsi nei primi mesi del lavoro, che renda conto di tutti i diversi aspetti dell’azione di ricerca di cui sopra, compresa la raccolta in una appendice documentaria e strutturato secondo le tre narrazioni principali individuate.

L’analisi della vita culturale di una città, o di un’area geografica, non può evidentemente prescindere da una conoscenza anche degli spazi fisici in cui tale vita si è svolta e che di tale vita sono, o sono stati, testimonianza concreta e visibile.

Ciò significa, innanzi tutto, ricostruire la storia dei luoghi deputati allo svolgimento delle attività culturali: i musei, le biblioteche, gli edifici per lo spettacolo, ecc.

Ma, oltre a questa più ovvia indagine, è anche necessario individuare gli spazi fisici che sono testimonianza complessa dei fenomeni che hanno caratterizzato, nel tempo, la vita culturale della città e del suo territorio provinciale. Si pensi, ad esempio, a un luogo come Piazzale S’Agostino, rimasto irrisolto dopo l’abbattimento della cinta muraria, oggetto di discussioni che implicano differenti concezioni riguardo alla conservazione e attualizzazione del patrimonio architettonico, ma anche scena di alcune delle principali istituzioni culturali cittadine e della loro trasformazione. Oppure, uscendo dalla città, si pensi al “sistema” museale sviluppato dalla casa automobilistica Ferrari, al tempo stesso radicato profondamente nella cultura locale e inevitabilmente condizionato, anche nelle scelte culturali compiute nel corso della sua formazione, dal rilievo internazionale del marchio.

Infine, l’indagine non può prescindere da una analisi delle immagini che la città, nei diversi ambiti culturali, ha offerto nel tempo a se stessa ovvero delle identità, necessariamente molteplici e complesse, che ha assunto nel tempo laddove il tema – l’identità della città, appunto – è divenuto, per qualche ragione, rilevante: la Modena “operaia” celebrata da Lizzani piuttosto che la città del “buongusto” alimentare evocata delle cartoline, la “capitale estense” delle serate in costume piuttosto che la recentissima “città media felix”.

I temi individuati per la ricerca 2007 sono:

primo obiettivo della ricerca
Costruire un sistema cartografico digitale della Provincia di Modena che possa contenere, rendere facilmente consultabili e elaborare in forma divulgativa:

secondo obiettivo della ricerca
Costruire – in relazione a ognuno dei temi sopra descritti e indicati come obiettivi di ricerca per il 2007 (temi 1-4) – un sistema cartografico digitale che possa contenere, rendere facilmente consultabili e elaborare in forma divulgativa:

terzo obiettivo della ricerca
Costruire – in relazione a ognuno dei temi sopra descritti e indicati come obiettivi di ricerca per il 2007 (temi 1-4) – un repertorio illustrato di casi di confronto, in Italia e all’estero.

quarto obiettivo della ricerca
Organizzazione di quattro workshop-seminari in relazione a ognuno dei temi sopra descritti e indicati come obiettivi di ricerca per il 2007 (temi 1-4).

1. Temi e questioni di ricerca

Lo spazio, il ruolo e le modalità decisionali caratterizzanti la dimensione culturale nel contesto urbano, hanno subito profonde trasformazioni in questi ultimi decenni. Diverse concezioni si sono succedute e parzialmente sovrapposte: da visioni fortemente incentrate sulla distinzione tra cultura ‘alta’ e ‘popolare’, al mescolamento di queste ultime; da concezioni dirigistiche o paternalistiche delle politiche culturali, ai tentativi di allargare e promuovere la partecipazione dei cittadini alla realizzazione delle attività culturali; da prospettive ispirate all’idea della cultura come valore in sé, a progettazioni urbane in cui la cultura svolge un ruolo di rilievo come elemento di attrazione turistica e di valorizzazione economica.

L’intento preminente di questo segmento di ricerca – a partire dallo sfondo che tali trasformazioni delineano, sia su scala locale che su scala globale – consiste nel cercare di mettere a fuoco il complesso intreccio di azioni e rappresentazioni che attengono alla dimensione sociale ed istituzionale del processo di progettazione e realizzazione della vita culturale locale. Naturalmente, si tratta di un ambito di indagine assai ampio, che il segmento di ricerca qui introdotto intende affrontare non certo in modo esaustivo, ma semmai attraverso l’approfondimento di alcuni aspetti che, per quanto circoscritti, costituiscano una esemplificazione significativa delle trasformazioni in atto, delle problematiche sollevate, (del conflitto) delle rappresentazioni che strutturano il campo d’azione, e così via.

L’indagine, pertanto, si concentra su due ambiti in particolare:

1.1 Cultura, governance locale e sviluppo territoriale

Questa prima sotto-area di ricerca assume a proprio terreno di analisi i) la problematica che può essere riassunta nella definizione di governance del ‘cultural planning’ e ii) quella del rapporto tra la dimensione culturale e le concezioni e strategie di sviluppo locale. I punti che dovranno perciò essere approfonditi possono essere così schematicamente indicati:

Va ulteriormente sottolineato che queste domande di ricerca – in questo sotto-segmento del progetto così come in quella seguente – vanno interpretate come tracce di un approccio critico alla ‘storia del presente’: nel fare cioè la genealogia delle idee e delle pratiche correnti, si cercherà pertanto di riflettere sulle ragioni per cui hanno prevalso determinate soluzioni e concezioni piuttosto che altre, sugli scenari controfattuali che possono essere affiancati in alternativa a quelli prevalsi, etc.

Da un punto di vista metodologico, si tratterà di dare corpo a “descrizioni dense” e a “biografie locali” del contesto territoriale studiato, relativamente ai punti indicati, basate sostanzialmente su interviste con testimoni significativi e analisi di fonti documentarie (indagini e studi già esistenti; rassegna della stampa locale; ulteriore materiale grigio). 

 

1.2 La costruzione sociale dei luoghi della cultura

Questa seconda area di ricerca si concentra sui processi di costruzione sociale di specifici luoghi e spazi della cultura. Con il concetto di ‘costruzione sociale’ intendiamo riferirci sia ai significati ed alle rappresentazioni in gioco di volta in volta nella progettazione e nella realizzazione concreta di determinati luoghi, sia alle pratiche ed alle strategie d’azione con cui si è effettivamente dato corpo al processo di realizzazione. In questo caso, l’indagine si avvarrà anche di una modalità comparativa di ricerca, attraverso il confronto con esperienze simili realizzate altrove. I punti da approfondire, a tale proposito, possono allora essere così indicati:

In una prima fase esplorativa sono stati identificati due casi sui quali tale sotto-segmento di ricerca si esercita: il caso delle ex-Fonderie; il caso della Casa delle Culture.

Anche in questa azione di ricerca la metodologia è quella volta alla realizzazione di “descrizioni dense”, nonché di analisi comparative con esperienze di costruzione sociale di luoghi della cultura maturate in altri contesti, attraverso interviste con testimoni significativi, osservazione diretta e analisi di materiale documentale.

  1. Una ricerca storica, archivistico-documentaria e per testimoni significativi, che ricostruisca per tipologie e punti esemplari l’intervento nell’ambito della cultura del Comune di Modena e, secondo le linee principali, della Provincia di Modena per il periodo che va dalla seconda metà degli anni sessanta a oggi.
  2. Una ricerca urbanistico-architettonica di tipo cartografico, storico e comparativo che individui e documenti luoghi e spazi urbani particolarmente salienti per la cultura a Modena e per la sua organizzazione (e relative componenti identitarie), sottoponendoli a comparazione con esempi rilevanti di soluzioni proposte per casi analoghi a livello nazionale e internazionale, oltre che con esempi di strumentazioni amministrative e di organizzazione delle conoscenze disponibili allo stesso livello per la soluzione dei problemi che tali luoghi nel loro insieme propongono.
  3. Una ricerca socio-antropologica, strettamente collegata alla precedente, che si concentri sugli aspetti rilevanti della relazione tra cultura, assetto sociale, vita civile e autorappresentazione del contesto locale, fornendo per gli stessi aspetti alcuni casi di comparazione desunti dal panorama nazionale e internazionale.
  4. Una ricerca di analisi e teoria della cultura volta a costruire un corpus di strumenti e quadri concettuali adeguati a vedere in forme innovative la realtà locale, accompagnando lo svolgimento dell’intero progetto di ricerca con una riflessione sulle categorie in essa utilizzate [in via di definizione].
  5. Il racconto istituzionale, per ricostruire lo svolgimento delle principali vicende relative alla struttura che il Comune ha adottato per occuparsi della cultura e politiche corrispondenti.
  • La nascita dell’Assessorato alla cultura e il passaggio dai sessanta ai settanta
  • Il “decentramento” e i “servizi culturali”
  • Il Comune “attore” dell’attività culturale
  • La ristrutturazione del sistema museale
  • La svolta di metà anni ottanta
  • Flussi di bilancio nel periodo considerato (valori assoluti e relativi rispetto alla composizione del bilancio complessivo del Comune della spesa dedicata alla cultura, e sua ripartizione interna)
  • Attribuzioni delle competenze per la cultura agli enti locali
  • Personale politico e culturale-scientifico delle Commissioni, dell’Assessorato e delle sue articolazioni
  • Struttura amministrativa, addetti alla Cultura nell’Assessorato e negli altri ambiti coinvolti nella politica culturale del Comune
  • Parallelo sintetico con le attività nel campo della Provincia

    1. Il racconto delle attività culturali

  • Il continuum di una descrizione critica.
  • Le finestre-schede sui singoli istituti che interrompono il continuum e danno informazioni essenziali sui diversi istituti culturali e settori di attività secondo griglie omogenee (tipo di attività, personale coinvolto, termini temporali, elenco delle pubblicazioni; modalità di costruzione delle attività stesse: consulenze, vie interne, comitati scientifici ecc.; note o narrazioni specifiche per ciascuno) per Biblioteche (Civica, Poletti, quartieri, coordinamento), Musei (Civico archeologico e storico-artistico, Risorgimento, ecc.), Archivio storico, Galleria civica e sala di cultura, Teatri (Comunale, San Geminiano, Storchi, Ater, Ert), Ufficio Cinema, Centri giovani, Casa delle donne ecc..
  • Descrizione delle attività per tipologie o delle tipologie di attività (“convegno”, “lettura”, “reading” ecc.).
  1. Il racconto degli sguardi esterni
  2. Una ricostruzione del nesso con il contesto nazionale e internazionale storico, ma anche di politiche culturali e ‘clima culturale’ .
  3. L’immaginario delle istituzioni insieme a una lettura critica dei linguaggi impiegati nella letteratura grigia.
  4. Lo sguardo straniato o partecipe sugli stessi anni-eventi.
  5. Amministrazione comunale e partiti politici di riferimento.
  6. Quale è il nesso tra le attività del Comune e la più ampia vita culturale, le associazioni, le altre istituzioni, il sentire comune.
  7. Passioni, persone, desideri e aspirazioni: un percorso iconografico commentato.
  8. Indagine archivistica: a. Archivio comunale; b. Archivio della Provincia.
  9. Altre fonti amministrative: relazioni previsionali programmatiche, archivi o raccolte di materiali dei singoli istituti e direttori, e strutture centrali dei vari assessorati coinvolti.
  10. Raccolta e analisi della bibliografia.
  11. Questionari autocompilati: per i singoli direttori degli istituti da invitare prima a riunione di impostazione;
  12. Interviste semi-strutturate: una decina in prima approssimazione, ma estendibili di qualche unità;
  13. Seminari-intervista..
  14. Seminari metodologici [in via di definizione].
  15. Tema – Distretto della cultura. Caso – Comparto Sant’Agostino(2007)
    1. L’integrazione degli spazi e delle istituzioni culturali nel comparto Sant’Agostino
    2. Le prospettive per l’inserimento del comparto Sant’Agostino in un più ampio sistema di luoghi per la cultura a formare un vero e proprio distretto culturale
    3. Alcune recenti esperienze internazionali hanno dimostrato la necessità di forme di decentramento degli spazi espositivi e della cultura e il futuro del comparto può porsi in tale prospettiva.
  16. Tema – Università diffusa. Caso – Ateneo di Modena e Reggio Emilia(2007-2008)
    1. Il riuso dei contenitori storici per attività legate alla vita universitaria
    2. I comparti universitari urbani
    3. I sistemi universitari a scala territoriale
    4. L’integrazione tra attività universitarie e altre attività culturali.
  17. Tema – Musei storici e condivisone di valori. Caso – Museo Enzo Ferrari / Ex-Fonderie(2007)
    1.  Il museo come luogo di elaborazione di identità e condivisione di valori
    2.  Il museo storico come memoria della città
    3.  Museo e marchio
  18. Tema – Conservazione, musealizzazione e valorizzazione turistica dell’emergenza monumentale. Caso – Duomo(2007)
    1. Conservazione del monumento e dinamiche di valorizzazione turistica
    2. Comunicare il monumento
    3. Musealizzare il monumento
    4. Il Monumento come fuoco urbano e territoriale
  • le informazioni relative alla dislocazione dei luoghi rilevanti per la storia culturale della città, tematizzate secondo le linee di ricerca esposte
  • serie strutturate di informazioni, relative a quei luoghi, desunte da ricerche di differenti ambiti disciplinari (ricerca storica, ricerca sociale, ricerca economica ecc.)
  • le informazioni relative al sistema di luoghi individuato come rilevante per il singolo tema;
  • serie strutturate di informazioni, relative a quei luoghi, desunte da ricerche di differenti ambiti disciplinari (ricerca storica, ricerca sociale, ricerca economica, ecc.)
  • un primo sotto-segmento di ricerca (1.1) affronta una tematica a sua volta articolata in due aree di questioni, parzialmente sovrapposte nelle pratiche e nelle rappresentazioni degli attori, ma analiticamente distinte: le modalità di governance locale delle attività e dei progetti culturali, da una parte; il ruolo e la natura della dimensione culturale nelle prospettive di sviluppo locale, dall’altra;
  • un secondo sotto-segmento di ricerca (1.2) tenta invece di analizzare queste stese tematiche così come esse si delineano concretamente nella progettazione e realizzazione di spazi e luoghi della cultura.
  • quali sono gli attori – pubblici e privati – delle politiche e delle attività culturali?
  • quale sfera pubblica – luoghi e spazi di dibattito non ‘istituzionalizzati’ – esistono relativamente alla progettazione culturale?
  • qual è la fisionomia istituzionale (governo locale) delle politiche culturali?
  • quali forme di partnership (pubblico-pubblico; pubblico-privato; privato-privato) sono all’opera?
  • come si configura il processo di progettazione e di decision-making di tali politiche?
  • che definizione/i di cultura e di politiche culturali sono operanti in tale contesto?
  • quali linee guida e rappresentazioni ancorano e strutturano prevalentemente il cultural planning locale?
  • quali conflitti e quali prospettive alternative sono presenti nel dibattito locale?
  • quale ruolo viene concretamente identificato per la dimensione culturale nelle politiche e nelle concezioni prevalenti di sviluppo locale?
  • quali sono le principali caratteristiche del luogo esaminato (breve ricostruzione storica, collocazione urbanistica e sociale, caratteristiche fisiche – qualità degli spazi, delle attrezzature, e così via – , attività, finalità e obiettivi dichiarati, etc.)?
  • quali attori sociali (singoli e collettivi) erano e sono coinvolti?
  • come è diretto e come ne vengono stabilite le linee progettuali e le attività?
  • quali idee e progetti si sono confrontati e quale è stato il processo di selezione dell’idea prevalente?
  • come è stato concretamente realizzato?
  • quali sono i principali problemi con cui si confronta la gestione di questo luogo?
  • di che tipo di risorse (economiche, sociali, culturali, politiche) si avvale?
  • che tipo di effetti ha prodotto nel contesto (sia nel contesto urbano, sia nella rete dei soggetti cui si rivolge)?
  • quali progetti e idee per il futuro lo alimentano?